Venezia, 9 maggio – Un Van Gogh bronzeo con la valigia in mano, etereo, quasi di passaggio, accoglie da oggi gli spettatori che fanno il loro ingresso nel foyer del Teatro Goldoni. È uno dei Voyageurs di Bruno Catalano, artista francese di origini marocchine, che in occasione della 58° Biennale d'Arte di Venezia torna a esporre le sue opere nella Multi-site Exhibition a lui dedicata e organizzata dalla Ravagnan Gallery.
Dislocati in cinque diverse sedi tra San Marco e Dorsoduro, i sorprendenti voyageurs intercettano il cammino dello spettatore in un viaggio attraverso la città: dal foyer del Teatro Goldoni fino al alla terrazza sul Canal Grande del Sina Centurion Palace dove troneggia l'enigmatico personaggio Blue de Chine, alle sedi della storica Galleria Ravagnan in Piazza San Marco e a Dorsoduro. Nella Chiesa di San Gallo, piccolo oratorio cinquecentesco e fulcro dell’esposizione, avviene invece l’incontro con il bronzo e la terracotta: a riflettersi, quasi in un gioco di specchi, le figure non più sole ma messe in relazione tra di loro. Quattro personaggi, tre maschili “Hubert”, “Raphael”, “Bachir” e uno femminile “Lauralou”, con i loro rispettivi modelli in terracotta. In tutte le sedi le opere rimarranno in esposizione fino al 24 novembre.
Caratterizzate dalla totale mancanza della parte centrale del corpo, i viaggiatori di Catalano sono personaggi eterei capaci di instaurare un dialogo con il mondo circostante fino a identificarsi con esso creando una nuova connessione con la città di Venezia. Una valigia dove conservare oggetti, ma anche i propri desideri e la speranza di un futuro migliore, è l’elemento che accomuna tutti personaggi.
Per condividere con i propri spettatori il tema dell’esposizione il Teatro Stabile del Veneto ha voluto lanciare un contest invitando chiunque entri in teatro a lasciare un post- it con una frase o una parola che racchiuda il personale significato del viaggio.
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